CFA

CFA con tecnologia pali a elica

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Il CFA o palo a elica continua è un palo trivellato a secco, quindi senza l’onere della gestione dei fanghi bentonitici per il sostentamento delle pareti del foro. La tecnologia è basata sulla rotazione di un’elica continua con un utensile di scavo posto alla sommità inferiore e configurato in funzione del terreno da scavare.



L’elica, saldata su di un tubo cavo al cui interno passa il calcestruzzo nella fase di getto, è accoppiata a un mast che, oltre ad assolvere a funzioni meccaniche e a consentire la traslazione verticale della testa, consente di controllare la verticalità del foro.

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  • Trivellazione di terreno

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  • Scavo edile per la realizzazione di fondamenta

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Le fasi di lavorazione nella tecnologia CFA

La procedura esecutiva è molto semplice così come la configurazione dell’attrezzatura in cantiere: la perforatrice provvede allo scavo combinando la torsione dell’elica con il pull-down; raggiunta la quota di fondo scavo viene gettato il calcestruzzo pompato solitamente da una pompa cingolata che riceve l’agglomerato da un’autobetoniera.

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    La risalita è controllata dall’operatore che si avvale della strumentazione di bordo che, oltre che a consentire il monitoraggio, registra i dati significativi per un’eventuale stampa del report. Un escavatore a braccio rovescio dà servizio alla lavorazione spostando e accompagnando il tubo getto e allontanando la risulta da boccaforo.


    A getto ultimato viene calata l’armatura nel calcestruzzo fresco per caduta a peso proprio. I diametri gestibili vanno da 400 a 1200 mm. Più è piccolo il diametro, maggiore sarà la deviazione della traiettoria dell’elica in fase di scavo e le profondità sono correlate alla stratigrafia del sito; mediamente possono essere gestite lunghezze del palo sino a una ventina di metri. 


    Maggiori lunghezze possono essere realizzate con l’ausilio di una prolunga in testa all'elica chiamata "astone" che lavora passando attraverso un mandrino: tale accorgimento non sempre viene accettato poiché i primi metri di scavo, quelli interessati dall'astone, rimangono scoperti, ovvero non c’è una protezione laterale del foro con pericolo non solo di cedimento delle pareti, ma anche di contaminazione del calcestruzzo in fase di getto. 


    Tali pali sono frequentemente utilizzati per la loro economicità, per la semplicità organizzativa e per la velocità di esecuzione; purtroppo non offrono garanzie in merito alla verticalità/linearità della traiettoria di scavo e possono essere soggetti a taglio in presenza di falda.

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